[box]Nei paesi tropicali la malaria uccide 1-2 milioni di persone ogni anno, in particolare bambini. Un rapporto recente (marzo 2005) dimostra che per ogni giorno del anno ci sono in media oltre 500 milioni di persone malate di malaria su tutto il globo. L’economia dei paesi colpiti da questo flagello ne soffre tantissimo – le famiglie si impoveriscono perché i malati di malaria non lavorano, e i contadini non riescono a coltivare i loro campi.[/box]
Le medicine d’importazione che curano in modo efficiente la malaria, oltre di essere molto costose, sono fuori dalla portata della maggior parte delle persone. La situazione è stata ulteriormente aggravata poiché i plasmodium hanno sviluppato la resistenza alla clorochina e poiché mancano i fondi per per le medicine ACT (artemisinin combination therapy).
LE RISPOSTE CONVENZIONALI ALLA MALARIA NON SONO UNA SOLUZIONE
1. Esiste una campagna internazionale per abbassare il prezzo delle medicine prodotte dalle case farmaceutiche del “Nord”, in modo che più persone possano permettersi la cura. Ma anche una riduzione del prezzo del 90% non aiuterebbe la gente delle aree più rurali.
2. Ancora in molti paesi le case si spruzzano con i prodotti contenenti il DDT, prodotto chimico particolarmente tossico ed inquinante per molto tempo: rimane per molti anni, uccide non solo le zanzare ma anche insetti utili, uccelli e si pensa che aumenti l’incidenza del cancro.
3. Molti paesi producono le zanzariere a prezzi bassi, ma non è usanza, per molte popolazioni, usarle o mettere anche solo alle finestre.
4. L’OMS è ben conscia del potenziale dell’artemisia annua, e per questo motivo l’industria farmaceutica ha sviluppato vari medicinali a base di artemisinina come ad esempio Artesunate, Artemax e Riamet. In molti paesi queste medicine sono il trattamento più usato. Ma nel 2005 è stata rilevata la mancanza di sufficienti foglie essiccate di artemisia.
5. Si ricerca un vaccino per la malaria e, nonostante i progressi, si è ancora lontani dal successo.
6. Alcuni guaritori hanno sviluppato metodi per curare la malaria. Ma spesso li tengono segreti, non usano dosi esatte, curano senza attenzione all’igiene e spesso vendono i loro servizi ad un prezzo molto alto.
L’APPROCCIO DI ANAMED
ANAMED è l’abbreviazione di “Azione per la Medicina Naturale”, ed è un’organizzazione internazionale umanitaria per lo sviluppo di lavoratori, dottori, infermiere e guaritori e per lo scambio di informazioni nel campo della medicina tropicale.
ANAMED definisce “medicina naturale” come l’unione dei benefici della medicina moderna (es. igene, dosi accurate) con i vantaggi della erboristeria tradizionale (es. l’uso di piante mediche). Nei suoi seminari ANAMED illustra e raccomanda varie piante che si sono rivelate efficaci nella cura della malaria. Tra queste sono incluse la Carica papaya, Cassia occidentalis e Azadirachta indica.
Un’altra pianta che è stata usata in Cina per 2000 anni per trattare la malaria è l’Artemisia annua. Il meccanismo della sua azione è noto da solo 25 anni. Ma, purtroppo, non cresce selvatica nei Tropici.
ANAMED ha condotto ricerche agricole con un ibrido speciale di Artemisia annua in più di 600 campi di 70 paesi. Inoltre ANAMED è stata la prima organizzazione mondiale a pubblicare i risultati dei test clinici del trattamento con il tè di artemisia dei pazienti affetti da malaria. Quest’ibrido è chiamato “artemisia annua anamed”
Questa pianta non contiene soltanto l’artemisinina, ma anche altre sostanze – principi attivi – efficaci nella cura della malaria. Questa pianta può essere coltivata nella maggior parte dei climi tropicali, e l’infuso di foglie dalla pianta è tanto efficace nel trattamento quanto l’artemisinina estratta dalle piante.
LE PROPOSTE DI ANAMED
1. Che ogni ospedale e clinica in ogni paese dove la malaria è endemica, abbia un orto nel quale coltivare l’artemisia annua e altre piante antimalariche e che la farmacia dell’ospedale si occupi della raccolta, essiccatura e confezionamento. In questo modo le infermiere potranno somministrare l’infuso di artemisia ai malati.
In questo modo ogni ospedale diventerebbe autosufficiente in termini finanziari nella lotta alla malaria. Ovviamente ci sarà sempre qualche paziente che avrà bisogno di medicinali chimici.
2. Che anche le cliniche e i guaritori nelle aree rurali coltivino l’artemisia annua e la usino per i trattamenti.
3. Che l’OMS dia più sostegno alla ricerca di piante antimalariche indigene.
COME SI IMPLEMENTANO LE PROPOSTE DI ANAMED
1. Con le dichiarazioni pubbliche dei governi a far parte di questo impegno
2. Con seminari istruttivi per amministratori di ospedali, medici, infermieri, farmacisti ed erboristi sulla coltivazione dell’artemisia annua anamed, sulla preparazione del tè e sul trattamento dei pazienti.
3. Insistendo sul fatto che i guaritori tradizionali aderiscano ad un “codice di condotta” e che i lavoratori del campo medico accettino l’uso scientifico del tè preparato direttamente dalla pianta.
4. Ottenendo il supporto della ricerca medica nei singoli paesi.
L’ESPERIENZA DI ANAMED LA’ DOVE VENGONO APPLICATE LE SUE PROPOSTE
1. “Piccolo è bello”. Ogni unità sanitaria ha un suo grado di indipendenza nel trattamento della malaria, quindi si creano interessanti e importanti posti di lavoro. Si può in tal modo sviluppare trattamenti adatti al particolare tipo di malaria della regione; in tal modo si abbassano gradualmente i costi.
2. La buona efficacia è garantita dalla disponibilità continua di erbe antimalariche. Non ci sono problemi con il commercio estero, la dogana e neppure con mancanza di rifornimenti nel paese.
3. Gli individui e le famiglie, nel tempo, vengono a conoscenza del trattamento e sono in grado di curarsi da soli. Allo stesso tempo ciò permette alla popolazione di sviluppare le proprie abilità e aumentare la responsabilità per la loro stessa salute, e riduce la pressione sulle unità sanitarie, le quali possono meglio concentrarsi su casi più gravi.
4. La mancanza di fiducia che esiste tra i lavoratori medici e i guaritori tradizionali dà spazio alla cooperazione e allo scambio di esperienza.